Vienievedi... le foto!
sono arrivate le prime foto dell'Oreb di dicembre!
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Continuate a spedirci le vostre foto a
incontrioreb@gmail.com
Oreb di dicembre...
Tra le novità, vi anticipiamo la presenza di una nostra carissima amica che ci donerà una testimonianza della sua esperienza di vita.
Gli arrivi sono previsti per le 17 del sabato. L'incontro terminerà domenica dopo pranzo!
Portare il sacco a pelo o lenzuola e la cena del sabato che vivremo nella condivisione e in fraternità.
Gli altri incontri di Oreb
6 - 7 febbraio
Resta aggiornato... non perderti questi appuntamenti e vivi con noi un occasione per crescere insieme a Francesco d'Assisi!
Oreb sta arrivando....
novembre è arrivato e come ormai sapete anche voi, Oreb è alle porte!
Ecco allora un po' di utili informazioni per non perdere questo appuntamento.
______________ Sabato 7 e domenica 8 novembre
a Fiesole al convento San Francesco ci sarà il primo incontro Oreb
dal tema Francesco e i 5 sensi... l'udito!
Gli arrivi sono per le 17 del sabato. L'incontro terminerà domenica dopo pranzo!
Portare il sacco a pelo.
Gli altri incontri di Oreb saranno:
- 5 - 6 dicembre
- 6 - 7 febbraio
- 6 - 7 marzo
- 10 - 11 aprile
- 1 - 2 maggio
- 5 - 6 giugno... con la marcia delle NOTTE sotto le STELLE
Resta aggiornato... non perderti questi appuntamenti e vivi con noi un occasione per crescere insieme a Francesco d'Assisi!
zaino in spalla... ci sono le foto!
Garum at work ... in progress!
La giornata di oggi poi ha portato con se una ventata di freschezza e di novità. Ci siamo recati di buon mattina dalle Clarisse del Monastero di Sant'Agnese a Firenze dove, dopo aver celebrato con loro le lodi e la santa messa, ci siamo messi in tenuta da lavoro e abbiamo contribuito con le nostre mani ai molti lavori che stanno portando avanti. Abbiamo fatto lavori di "forza" ma anche di precisione; abbiamo faticato ma anche gioito dell'accoglienza e della fraternità di queste nostre sorelle sempre attente a ogni nostro bisogno sia corporale che spirituale. Il tutto si è concluso con una merenda insieme a suon di musica e canti. Tornati a Fiesole ci siamo ritrovati per concludere questa ricca giornata ringraziando il Signore e pregandolo affinche ci accompagni anche domani in questo Garum at work!
A presto....
Calambrone 2009 è on-line!
Dopo la fantastica esperienza terminata domenica 19 luglio, ci siamo subito messi al lavoro per creare uno spazio tutto nostro sul quale pubblicare le nostre foto, i commenti, gli appuntamenti e molto altro... per continuare a essere "diversamente uguali!"
Per accedere alla pagina clicca sul faccione di Homer Simpson oppure digita campiamicizia.blogspot.com
Hai guardato me! Il musical
Beati i Puri di Cuore
“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.
Questa beatitudine, che risuona come una proclamazione ricca di speranza e nello stesso tempo come un augurio pervaso di gioia, ci trova forse un po’ impreparati. Che cosa vuol dire, infatti, per noi essere puri di cuore?
Quando parliamo di purezza, oggi, siamo subito portati a pensare a qualcosa che abbia un valore commerciale: si pubblicizza l’acqua di fonte naturale, e quindi pura, come anche qualsiasi prodotto di cui si vuole garantire la genuinità.
Ma la purezza di cuore è un’altra cosa. Per intuito avvertiamo che questo valore ci porta su un altro percorso di lettura, verso una dimensione di bellezza e di grande elevatezza spirituale.
Possiamo chiederci: cosa avrà voluto dire Francesco d’Assisi quando ha affermato che “veramente puri di cuore sono coloro che disprezzano le cose terrene e cercano le cose celesti, e non cessano mai di adorare e vedere sempre il Signore Dio, vivo e vero, con cuore e animo puro”? (Ammoniz. XVI).
Certamente Francesco ha voluto parlare di chiarezza interiore, di visione semplice della vita accolta e vissuta come Dio l’ha pensata. Se infatti non ci fossero i pensieri e i progetti provenienti da un cuore assoggettato al peccato, da cui scaturisce ogni forma di malvagità (cfr Mt 15,19), l’uomo potrebbe ancora essere quella creatura bella uscita dal cuore e dalle mani di Dio.
Puri di cuore – possiamo dunque intendere – sono coloro che cercano di leggere la realtà secondo il pensiero di Dio, cioè l’esistenza dell’uomo e del creato quale lui l’ha desiderata, delineata nel Vangelo, realizzata nel dono del suo Figlio.
Per questo, cioè perché viveva secondo la logica del Vangelo, santa Chiara, totalmente aperta alla luce dell’altissimo Padre dei cieli “veramente rifulse mentre viveva nel mondo, ma più vivida risplendette nella vita religiosa; … fu chiara in terra, ma in cielo rifulge d’immenso chiarore” (Bolla Can. 3). La sua chiarezza era il riflesso dello splendore divino che lei ogni giorno attingeva nella contemplazione del volto di Cristo. Come attestano le sue sorelle che al processo di canonizzazione riferirono come “quando essa tornava da la orazione, la faccia sua pareva più chiara e più bella che ’l sole. E le sue parole mandavano fora una dolcezza inenarrabile, in tanto che la vita sua pareva tutta celestiale” (Quarta Testimone).
Non ignorava di sicuro, Chiara, i pericoli che possono annebbiare il cuore umano, spesso tentato - come ci ha detto Gesù e lei stessa ci ripete in una sua lettera - dalla superbia e da ogni forma di malizia che lo rendono impuro, ma più esaltante è l’invito a crescere e fiorire nella limpidezza che viene dalla preghiera e dalla comunione con Dio:
“Poni la tua mente nello specchio dell’eternità, - ci ripete ancora oggi la nostra Santa - poni la tua anima nello splendore della gloria, poni il tuo cuore nella figura della divina sostanza e trasformati tutta, attraverso la contemplazione, nell’immagine della sua divinità, per sentire anche tu ciò che sentono gli amici gustando la dolcezza nascosta che Dio stesso fin dall’inizio ha riservato ai suoi amanti” (Terza lettera).
La meravigliosa esperienza di Chiara d’Assisi sia per noi un invito efficace a ricercare e a vivere la beatitudine dei puri di cuore, il cui premio sarà la visione del volto di Dio!
Le sorelle Clarisse di San Casciano VP (FI)
Da 800 anni... in festa!
La giornata sarà magicamente presentata da Mago Magone e Maga Maghella che faranno salire sul palco frati e giovani dell Gioventù Francescana che con le loro parole e la loro musica ci comunicheranno la gioia di aver seguito Francesco di Assisi.
Saranno nostri ospiti i Godspel, fra Federico Russo, i Custos, e molti altri....
Alle ore 19.00 sarà il momento degli Janua Coeli il gruppo rock cristiano guidato da fra Andrea Pighini.Terminerà il grande evento il musical HAI GUARDATO ME! che scenderà sul grande palco alle ore 21.00.
Una giornata ricca di appuntamenti alla quale non potete mancare!
Il giorno dopo, domenica 17 maggio, siamo tutti invitati alla santa Messa alle ore 11.00 nella chiesa di Santa Croce con il quale saranno ufficialmente conclusi i festeggiamenti.
--->> per chi lo desidera è possibile rimanere a dormire la notte tra il sabato e la domenica con il sacco a pelo nei locali del convento di Santa Croce a Firenze.
Oreb di aprile
Garum di marzo ...on-line!
Oreb di marzo...il laboratorio!
e adesso tocca a te!
Giovane italiano o straniero...
abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a ad approfondire questo tema.
Lascia un commento o un'esperienza da condividere. A presto. Lo staff
Garum torna a marzo!
...ti aspettiamo!
I frati di Fiesole
Scarica il desktop ufficiale di Garum di marzo!
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una volta aperta l'immagine clicca con il tasto destro e vai su "Salva con nome"
... verso l'Oreb - N°2
L'autista guidava assorto e non pareva badare alle luci di posizioni rosse che si riflettevano sul grigio bagnato dell'asfalto intorno a noi, ma piuttosto a chissà quale pensiero tutto suo, o forse praticava dentro sé il conto alla rovescia per scendere da quella nuova giornata di lavoro.
Aveva smesso di piovere, intanto, e io dal canto mio guardavo fuori dal finestrino il giorno finire in quel tramonto di Febbraio rosa rosa, quasi fuxia, le nuvole parevano doversi incendiare da un momento all'altro e il mondo svanire come un'apparizione, come evaporato, quando, a una fermata, salì quel tipo dall'aria abbastanza sudicia e puzzolente, che in una parola sola si può dire trasandata se vogliamo fargli un complimento oppure unta se si vuol esser sinceri: unti i capelli neri e lisci e corti, unto il giacchetto che un giorno doveva essere stato blu, sformato e troppo lungo per essere corto e troppo corto per essere lungo, con quelle chiazze di tessuto liso sulle spalle e sui gomiti, come i braccioli di una vecchia poltrona. Unto il naso, unta la fronte, unta la barba e non parliamo delle scarpe.
"Ecco, ci manca solo che questo pakistano venga a sedersi proprio accanto a me con tutto l'autobus vuoto... Chissà come puzza... Di sicuro non avrà neanche il biglietto!... Accidenti, Fede - mi parlo spesso in seconda persona io - stai diventano razzista!... Gesù non sarebbe affatto contento di sentirti ragionare così, sai!... Mh... Devo pregare, pregare affinché gli anni e il passare del tempo non induriscano il mio cuore...!"
E per fortuna la smisi di farmi gli affari del tipo radiografandolo da capo a piedi per fare il processo alle sue abitudini di gestione dell'igiene personale, riprendendo a guardare fuori dal finestrino la sera che intanto era apparsa tersa nelle sue prime stelle lucenti, comunque contenta del fatto che si era messo a sedere laggiù in fondo, lontano da me.
Insomma si scese, si scese insieme alla stessa fermata: "Oh, apri!" Esclamò.
"Sì, però si suona il campanello di solito eh!" Ribatté l'autista con fare non proprio cordiale.
" 'Sti pakistani..." Pensai.
Insomma, si scese e non appena le porte si chiusero dietro di noi e l'autobus aveva già fatto qualche metro, ecco sbucare dalla curva un ragazzo di corsa e mentre i suoi riccioli in testa rimbalzavano lieti io non feci in tempo a pensare: "Che sfiga ha perso l'autobus!" Che già lo straniero l'aveva fermato urlando a gran voce e sventolando un braccio: "Oh, aspetta!!"
La vettura inchiodò al volo spalancando le porte e il ragazzo trafelato saltò sull'autobus, che se era per
me col cavolo che lo prendeva... Allora guardai il pakistano che intanto continuò dritto per la sua strada come avesse fatto la cosa più normale del mondo, mentre non mi restava che abbassare gli occhi pensando:
"Beccati questa, ti ha rovesciato come un calzino!!... Sì... Meglio che impari per bene a saper vedere dove sta il mio prossimo..."
E mi sentivo come quando da piccino pensi di essere il migliore in bicicletta e l'ultimo arrivato ti svernicia il telaio...
... E poi in fondo, non siamo forse tutti stranieri, tutti esuli e viandanti, in questo mondo dove la Vita non è che un attimo da spendere per correre verso il Regno glorioso e lucente e eterno del Maestro?!
... verso l'Oreb - N°1
"Dimmi, chi ami di più, tu, uomo enigmatico?
"Non ho padre, né madre, né sorella o fratello."
"Ti servi di una parola il cui senso mi è rimasto fino a questo momento sconosciuto."
"Ignoro sotto quale latitudine essa sia situata."
"L'amerei volentieri, dea e immortale."
"Lo odio, come tu odi Dio."
"Amo le nuvole... le nuvole che passano... laggiù... laggiù... le nuvole meravigliose!"
Oreb di Marzo
Francesco e lo straniero
Che cosa posso fare?
Sono uno straniero in questo mondo,
ignorante davanti al padrone,
Cerco la via che mi porta alla vita,
Scopro la disgrazia che vive nell'uomo.
Il creatore non guarda la mia nullità,
Mi chiedo di fare tante cose impossibili.
Che cosa posso fare per te signore?
Che cosa posso fare?
Sono uno straniero ignorante.
Chiedo l'elemosina per l'amore di Dio,
trovo le pietre per costruire la chiesa,
come l'asino lavoro il giorno e la notte,
Ma non compio il desiderio che mi ha detto il Signore,
Non posso capire la lingua del Signore.
Che cosa posso fare per te Signore?
Che cosa posso fare?
Sono uno straniero molto ignorante.
Lui mi parla attraverso le sue parole,
Mi ispira di fare qualcosa di più,
Ora capisco il sogno di Dio,
Ora sono uno straniero fra le genti,
Ma...un conoscente davanti al Signore.
Ora Lui chiede a noi,
che cosa puoi fare per me mio figlio?
Sapete? Eravamo stranieri in questo mondo come i vermi,
ma Dio con il suo amore ci ha dato le ali
e con la sua chiamata ad essere figli
ci ha fatto diventare le farfalle.
Ora testimoniamo il suo amore volando nel mondo.
La vostra sorellina Sr. Anet
Un saluto da sr. Antonietta
Approfitto del sito di orebonline per salutare tutti voi.
Ho sentito dire che per la quaresima non si parla, non si scrive, non si canta, non si balla e non si mangia e dentro di me ho detto che 'bel sistema di economia e di risparmio' soprattutto per il tempo di 'crisi globale' in cui siamo.
Per noi giovani a cui piace sfidare il tempo e la storia, la vita e la morte, navigare controcorrente, certamente non ci fa paura...sono consapevole che soffrire con gioia e dignità è la strada giusta che ci fa vivere il cielo nella terra.
Carissimi... "non abbiate paura", ci ha detto Giovanni Paolo II, non dobbiamo aspettare grandi prodigi dalla società, dagli altri perché... il prodigio sei te.
Di cuore sr. Antonietta
Laboratorio di Febbraio
Ciao ragazzi, l'incontro di Oreb di questo mese è stato piuttosto intenso un po' per tutti. Il tema che fra Livio ha affrontato è un argomento che in un modo o nell'altro tocca ognuno di noi.
Chi di noi può dire di non aver mai avuto niente a che fare con la sofferenza o la morte?
Durante il laboratorio di domenica mattina ci siamo voluti proprio fermare su questa domanda e cercando di guardare in faccia le situazioni di sofferenza che abbiamo sperimentato o che persone a noi vicine hanno vissuto. Ci siamo fatti aiutare da un crocifisso chiedendo se nelle sofferenza che ci hanno più segnato abbiamo sentito il Signore vicino a noi o se al contrario lo abbiamo percepito come lontano e silenzioso.
Ecco quello che abbiamo fatto: in alcuni foglietti abbiamo scritto esperienze di sofferenza che abbiamo vissuto. Poi abbiamo preso una croce e vi abbiamo messo sopra quelle occasioni nelle quali abbiamo sentito il Signore vicino; mentre fuori dalla croce abbiamo messo quelle nelle quali non lo abbiamo riconosciuto.
Nel chiederci tutto questo è nata poi la proposta di poter mettere i foglietti anche sul bordo della croce per tutte quelle volte in cui il Signore si è manifestato a metà o quando noi non lo abbiamo a pieno riconosciuto o compreso.
E' stato un momento molto intenso perché siamo andati a toccare alcune piccole o grandi ferite che da tempo non consideravamo più ma che in fondo non sono state ancora guarite.
Sopra la croce c'era scritto:
- di quando in pericolo di morte durante una operazione la parrocchia mi si è stretta accanto
- di quando mi sono sentito da tutti abbandonato ma con il desiderio di portare avanti i miei impegni e doveri
- di tutte le persone che nel nome del Signore vengono perseguitate soprattutto in Paesi meno cristianizzati del nostro: "Beati i perseguitati a causa del mio nome!"
- di quando non mi sono sentita amata e accolta per quello che sono. Il Signore questo non lo ha fatto!
Fuori dalla croce c'era scritto:
- come ha vissuto la morte di sua mamma un mio amico il quale con rabbia si è allontanato dal Signore riconoscendo in Lui la causa della sua sofferenza.
- tutti quegli anziani che soffrono chiudendosi nella paura e angoscia.
Sul bordo della croce c'era scritto:
- di quando si è separata mia sorella. Il Signore si è mostrato a metà in quella situazione
- l'essere stato causa di sofferenza per persone a me molto care a "causa" del Signore.
- di quando sono morti due miei cari amici. Il dolore all'inizio è stato spiazzante ma poi l'affetto di amici e il conforto del Signore mi hanno aiutato ad andare avanti.
Alla fine del laboratorio poi ci siamo lasciati con una domanda che oggi rivolgiamo anche a tutti voi:
... tu che ne pensi?
Tornando da Oreb...
La sofferenza ci indica la strada della santità come è stato per S. Francesco. La morte significa amore verso i fratelli come Gesù.
Eppure il tema è stato un po' duro ma bello è stato il nostro incontro. In questi giorni sto riflettendo su questo tema: è veramente proprio bello ricordare l'amore di Dio verso noi.
L'amore di Dio come un fuoco che ci riscalda quando lo avviciniamo e ci brucia quando avviciniamo un po' di più, così la conoscenza di Dio prima ci riscalda con la gioia dopo ci da la sofferenza di tentazione, difficoltà ecc..... Quando noi cominciamo a vivere con lui.
Soffrire con Cristo; come Cristo è il nostro dovere: morire per gli altri deve essere il nostro desiderio. Non dimentichiamoci mai che ognuno di noi ha ricevuto una grande grazia che può diventare una benedizione per gli altri.
La vostra sorellina Sr. Anet.
XXXI Giornata per la Vita
Se pensate di partecipare al prossimo Oreb a Fiesole, potete venire a Firenze fin dalla mattina del 31 gennaio per partecipare all’incontro organizzato dal Movimento per la Vita in occasione della XXXI Giornata per la Vita.
L’incontro si terrà nella mattinata del 31 al Convitto La Calza in Piazza de La calza 6 (vicino a Porta Romana) a partire dalle 9:30.
Il Movimento per la Vita si impegna nella difesa del diritto alla Vita dal concepimento alla morte naturale (visita il blog http://www.mpvtoscanagiovani.blogspot.com/) e questo mese il tema di Oreb è proprio “Francesco e la sofferenza, la morte”. Quindi quale migliore occasione per vivere due eventi straordinari nello stesso fine settimana?
La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è ricchezza, valorizzala.
La vita è amore, vivilo.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La via è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è la vita, difendila.
Auguri di buona BEFANA a tutte!
Tanti auguri!
orebonline.blogspot.com