Oreb Febbraio

Oltre l'apparente: ...Chi è l'altro?


Ragazzi, adesso tocca a voi...



l'incontro di domenica 3 febbraio sono sicuro che ha lasciato dentro di voi mille idee, intuizioni, dubbi, domande...

... almeno dentro di me c'è un grande minestrone!


Dite la vostra, lasciate un commento.

Torna oreb!

Eh sì, carissimi amici,
la prima domenica di febbraio si avvicina e ad aspettarla ci sarà a Monte alle Croci OREB!
Non è uno scherzo di carnevale... torna Oreb più in forma che mai!
Mettetelo alla prova... dopo duri allenamenti verrà schierata in campo una formazione eccezionale!

  • fr. Simone di Gesù che ci guiderà con le sue parole in questa giornata;
  • fr. Adriano ha preparato golosi break per rinforzarci;
  • fr. Alessandro e sr. Simona hanno accordato le loro chitarre;
  • fr. Michele e fr. Mario hanno schiarito le corde vocali per un indimenticabile dopo pranzo
e....


SPECIAL GUEST per questo mese sarà
fr. Federico Russo che ci presenterà, LIVE, il suo nuovo disco, "Una storia da inventare"









Insomma non potete mancare!!!!

Un aiuto in Mekele

Carissimi amici, vi scriviamo qui da Mekele... una città molto povera. Una passeggiata per le sue vie ti fa capire in pochi minuti le miserie delle persone che la abitano: bambini scalzi, mendicanti, gente indaffarata in lavori che non gli danno il necessario per nutrirsi, donne che cercano come assicurare la vita ai propri figli...i vestiti della gente con “ampie aperture”, case di fango o pietra con il tetto "rigorosamente" in lamiera, …..eppure non è un luogo triste, la gente è capace di trasmetterti pace in ogni momento e, al conoscerle un po’, son capaci di contagiarti gioia… In questo posto, che a noi piace tanto e nel quale ci stiamo impegnando con serenità, c’è qualcosa che da tempo ci turba. Alla sera, quando tutti sono tornati nella loro casa anche se piccola e misera, c’è qualcuno che non ha dove andare. Sono i tanti, umili e insignificanti uomini e donne, che trovi “accampati” sul terreno accanto al muro di una delle chiese della città... stanno raggomitolati in pochi stracci per non sentire freddo... uno accanto all’altro, tutti nella stessa posizione e dormono così… se li osservi per pochi minuti ti accorgi che nel sonno si grattano di continuo: “è la scabbia”, che non da tregua all’ambito riposo notturno. Appoggiata al muro c’è anche una sedia a rotelle piegata che ti fa intendere la condizione di uno di loro…

Da tempo stiamo portando loro del cibo la sera, un pacchettino ciascuno con uova sode, riso cotto, frutta, pane e biscotti. Alcuni di loro quando allungano la mano per riceverlo, ti accorgi che hanno dei minimi moncherini, le dita non ci sono più… è la lebbra! Sembra la storia di un film triste invece è tutta realtà … questi sono davvero gli ultimi degli ultimi di questa società…ma i primi del vangelo!

In ospedale ultimamente sono venuti due di loro, Desalegn e Girmay, entrambi affetti da scabbia ed uno anche da lebbra. Quello che ci ha colpito è stata la loro complicità durante il ricovero ed anche la loro gioia e allegria… Un letto caldo e pulito e i 3 pasti puntuali quotidiani erano un sogno proibito alla loro immaginazione. Ci è dispiaciuto dimetterli perché erano tra i primi sorrisi che ricevevamo al mattino. Abbiamo regalato al momento della dimissione un paio di calze a Desalegn poiché con la lebbra i suoi piedi sono a rischio di ferite e infezioni, allora anche l’altro ha fatto di tutto per convincerci che i suoi piedi erano tanto malati e lo ha fatto con il volto un po’ sorridente che tradisce questa furbizia dei poveri… simpatico!

Quando a giugno arriva la stagione delle piogge, andare a vederli ti rattrista l’animo. Li trovi tutti avvolti in fogli di plastica che non sono mai sufficienti a tenerli asciutti...la pioggia in questa stagione è davvero torrenziale… è una immagine che ti disturba il riposo notturno quando dopo mezz’ora ti trovi in casa tua, al caldo, e sotto le coperte senti che la pioggia fuori cade forte…

E’ per questo motivo che abbiamo pensato di fare qualcosa di concreto per loro. Abbiamo iniziato a muoverci per l’apertura di un vero e proprio dormitorio, sarebbe il primo della regione Tigray. Vorremmo che gli ospiti della casa fossero queste persone, per lo più anziani e lebbrosi, che ormai conosciamo da quando portiamo il cibo la sera. Il dormitorio non disterà molto dalla chiesa in cui inevitabilmente al mattino torneranno per mendicare, i letti saranno 30 (almeno all’inizio!) e saranno tutti plastificati come quelli degli ospedali per favorirne l’igiene. Ci saranno bagni e docce così che ne possano usufruire quotidianamente per non farli ricadere nella scabbia dopo che li avremo trattati tutti. A permettere l’entrata e l’uscita degli ospiti al mattino e alla sera ci saranno due impiegati; un guardiano, secondo le usanze locali, veglierà la notte sulla casa.

Questo è il nostro sogno, semplice da realizzare e concreto allo stesso tempo. Oggi abbiamo aperto un conto corrente bancario per coloro che volessero darci una mano a realizzarlo. Queste sono le coordinate:

Margherita Terranova,

Account number 48099, Commercial Bank of Ethiopia, Mekele Branch, Ethiopia

SWIFT CODE: CBETETAA

Un versamento potrebbe essere un regalo alternativo che ciascuno può chiedere ad un caro.

Se volete... spargete la voce ad amici e conoscenti...

Un abbraccio forte da Mekele,

Mario e Margherita.