Laboratorio "olfattivo"

Hola!
Quando ho saputo che il tema era l’olfatto mi sono preparata ad affrontarlo con un interesse a dir poco goloso, perché è il mio senso preferito in assoluto, e forse questo mi ha anche avvantaggiato. In effetti ci è stato ripetuto molte volte che è il senso più sottovalutato e trascurato, imprescindibile perché legato al respiro ma che di solito non ci accorgiamo neanche di usare, e mi sono detta con piacere che questo discorso non vale per me: io lo uso molto e molto consapevolmente, anzi, con una certa curiosità direi.
I miei complimenti sinceri vanno a suor Maria Livia delle Clarisse che ha parlato per un’ora buona sabato pomeriggio; è stato bello e molto interessante tutto l’excursus che ha fatto sul’olfatto partendo dal punto di vista pratico e quotidiano (parlando anche di animali e neonati), per arrivare poi all’ambito religioso (l’odore di santità che profuma e trascina, il profumo di Cristo che si diffonde per essere percepito da tutti ) e a quello particolare di Francesco e Chiara (Francesco è “annusatore di cose divine”: quando annusava il profumo dei fiori pensava alla bellezza della creazione e del suo Creatore; “Francesco aveva il profumo e l’afflato delle cose divine”).
Mi sono rimaste impresse in particolare alcune frasi di suor Livia:
1) Il cattivo odore è sempre legato alla morte, perché deriva chimicamente dalla decomposizione delle molecole; Francesco, come tutti noi, ne era disgustato ma ne aveva anche paura.
2) Ciò che profuma è la virtù, ciò che puzza è il peccato.
3) Il profumo della tua vita, la bellezza della tua esistenza è già un esempio percepibile da tutti; effondete sempre il profumo della vostra buona fama (cioè siate un buon esempio).
4) Dobbiamo sviluppare il fiuto nella vita, “avere naso” per fare le scelte giuste, perché la vita è un susseguirsi di scelte, anche le più semplici e banali di cui a malapena ci rendiamo conto.
Un’altra cosa che mi è piaciuta tanto di questo Oreb sono stati i numerosi riferimenti al Cantico dei Cantici come “libro dei profumi”.
Alla veglia di sabato ci siamo concentrati sull’olio di nardo, il preziosissimo e profumatissimo olio che Maria cosparge sui piedi di Gesù mentre tutti si chiedono il perché di un simile spreco; ne siamo stati unti anche noi sulla fronte alla fine della serata, perché potessimo diffondere davvero il profumo di Cristo intorno a noi.


Ora veniamo al laboratorio che ci hanno proposto domenica. In un ambiente piuttosto scuro, rischiarato appena dalla luce soffusa del fuoco, ci hanno letto passi della Bibbia in cui comparivano odori e profumi e per ogni lettura ci hanno dato un oggetto da annusare (frutta, pane, incenso, un ciocco di legno, una sciarpa, vino e altri); poi ci hanno dato di nuovo gli oggetti da annusare perché il loro profumo ci facesse tornare alla mente episodi, esperienze, emozioni e persone (del resto l’olfatto attiva la memoria) e perché condividessimo questi ricordi preziosi. Per ultimo abbiamo annusato l’olio di nardo e ne abbiamo messo un po’ sulle mani, per provare davvero cosa significa la frase che ci aveva detto fra Matteo: “L’olio di nardo è il profumo di Gesù: un profumo che riempie, che resta con noi e che condiziona tutta la nostra percezione successiva.” In effetti Gesù riempie e condiziona la nostra vita e non ci abbandona mai.
L’esperienza del “laboratorio olfattivo” è stata forte e toccante, sono venuti fuori tanti ricordi, soprattutto allegri per fortuna: le feste in famiglia, i giochi dell’infanzia, l’esperienza della Marcia, il momento dell’incontro con Gesù e tanti altri; qualcuno ha pianto, ma senza dolore, al profumo del nardo. Credo di poter dire a nome di tutti che siamo tornati a casa un po’ più ricchi.
Portare sulle mani il profumo del nardo poi non è stato facile: non riuscivo a smettere di annusarlo, ero come stregata dalla sua dolcezza; a pranzo ho scoperto che condizionava davvero l’odore dei vari cibi ogni volta che li portavo alla bocca, ma ci avevano avvertito che portare Gesù con noi non è una passeggiata. Ed è stato ovviamente piacevolissimo.

Auguro a tutti di riuscire davvero a far profumare la vostra vita e ad effondere più possibile il profumo della vostra buona fama…non credete anche voi che sarà bellissimo se ci riusciamo?
Sara

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Sara del riassunto che hai fatto!!!Davvero un bel lavoro!Non ti sei dimenticata di niente!!!
Un saltuone e alla prossima!!!
Francesca

Unknown ha detto...

Complimenti per questa testimonianza.. io che avrei voluto tanto partecipare all'Oreb,
ho potuto solo annusare con l'immaginazione tutti i suoi momenti preziosi.
E' vero che non è una passeggiata portarsi Gesù, a volte è davvero dura..eppure mi torna sempre quella
frase del Vangelo:"Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".
Un abbraccio!!!!
Maria Luisa