Hai guardato me! Il musical

Dopo il grande successo di Piazza Santa Croce a Firenze, tornano sul palco i ragazzi di "Hai guardato me!" il musical.
Ad accogliere questo imperdibile evento sarà la città di Prato, che si sta preparando alla partenza della XXIX Marcia Francescana.

Vi aspettiamo sabato 13 giugno, alle ore 21.00 al teatro della Parrocchia di San Giusto, v.le della Rimembranza, 8 Località San Giusto.

-------->> Sono ancora disponibili i nuovi CD del musical con i tutti i testi delle canzoni. Per info: fratipisa@tiscali.it

Beati i Puri di Cuore

“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”.

Questa beatitudine, che risuona come una proclamazione ricca di speranza e nello stesso tempo come un augurio pervaso di gioia, ci trova forse un po’ impreparati. Che cosa vuol dire, infatti, per noi essere puri di cuore?

Quando parliamo di purezza, oggi, siamo subito portati a pensare a qualcosa che abbia un valore commerciale: si pubblicizza l’acqua di fonte naturale, e quindi pura, come anche qualsiasi prodotto di cui si vuole garantire la genuinità.

Ma la purezza di cuore è un’altra cosa. Per intuito avvertiamo che questo valore ci porta su un altro percorso di lettura, verso una dimensione di bellezza e di grande elevatezza spirituale.

Possiamo chiederci: cosa avrà voluto dire Francesco d’Assisi quando ha affermato che “veramente puri di cuore sono coloro che disprezzano le cose terrene e cercano le cose celesti, e non cessano mai di adorare e vedere sempre il Signore Dio, vivo e vero, con cuore e animo puro”? (Ammoniz. XVI).

Certamente Francesco ha voluto parlare di chiarezza interiore, di visione semplice della vita accolta e vissuta come Dio l’ha pensata. Se infatti non ci fossero i pensieri e i progetti provenienti da un cuore assoggettato al peccato, da cui scaturisce ogni forma di malvagità (cfr Mt 15,19), l’uomo potrebbe ancora essere quella creatura bella uscita dal cuore e dalle mani di Dio.

Puri di cuore – possiamo dunque intendere – sono coloro che cercano di leggere la realtà secondo il pensiero di Dio, cioè l’esistenza dell’uomo e del creato quale lui l’ha desiderata, delineata nel Vangelo, realizzata nel dono del suo Figlio.

Per questo, cioè perché viveva secondo la logica del Vangelo, santa Chiara, totalmente aperta alla luce dell’altissimo Padre dei cieli “veramente rifulse mentre viveva nel mondo, ma più vivida risplendette nella vita religiosa; … fu chiara in terra, ma in cielo rifulge d’immenso chiarore” (Bolla Can. 3). La sua chiarezza era il riflesso dello splendore divino che lei ogni giorno attingeva nella contemplazione del volto di Cristo. Come attestano le sue sorelle che al processo di canonizzazione riferirono come “quando essa tornava da la orazione, la faccia sua pareva più chiara e più bella che ’l sole. E le sue parole mandavano fora una dolcezza inenarrabile, in tanto che la vita sua pareva tutta celestiale” (Quarta Testimone).

Non ignorava di sicuro, Chiara, i pericoli che possono annebbiare il cuore umano, spesso tentato - come ci ha detto Gesù e lei stessa ci ripete in una sua lettera - dalla superbia e da ogni forma di malizia che lo rendono impuro, ma più esaltante è l’invito a crescere e fiorire nella limpidezza che viene dalla preghiera e dalla comunione con Dio:

“Poni la tua mente nello specchio dell’eternità, - ci ripete ancora oggi la nostra Santa - poni la tua anima nello splendore della gloria, poni il tuo cuore nella figura della divina sostanza e trasformati tutta, attraverso la contemplazione, nell’immagine della sua divinità, per sentire anche tu ciò che sentono gli amici gustando la dolcezza nascosta che Dio stesso fin dall’inizio ha riservato ai suoi amanti” (Terza lettera).

La meravigliosa esperienza di Chiara d’Assisi sia per noi un invito efficace a ricercare e a vivere la beatitudine dei puri di cuore, il cui premio sarà la visione del volto di Dio!

Le sorelle Clarisse di San Casciano VP (FI)