Una proposta cinematografica per Natale


Il Canto di Natale di Topolino è un mediometraggio targato Disney prodotto per la TV che trasporta sul piccolo schermo il racconto di Charles Dickens.
Trama: La storia inizia quando il giorno della vigilia di Natale, Ebenezer Scrooge (Zio Paperone), papero tirchio e ricco, arriva nel suo studio finanziario. Lì lavora con il suo contabile Bob Cratchitt (Topolino) a cui dà un piccolissimo stipendio pur se questo gli lava pure la biancheria sporca. Questi chiede a Scrooge di poter aver una mezza giornata di permesso nel giorno di Natale, Scrooge accetta a malincuore, poiché vedeva il Natale come un'inutile festa. Nel frattempo arriva suo nipote Fred (Paperino) che gli chiede cordialmente di partecipare alla sua festa di Natale, ma Scrooge, irritato, rifiuta l'offerta e lo caccia con rabbia. Dopo arrivano due persone che chiedevano soldi per i bambini poveri, ma Scrooge al posto di donare soldi gli lancia la ghirlanda regalatagli da Fred giustificandosi dicendo che se avesse dato i soldi ai bambini poveri, non sarebbero più poveri e quindi i due benefattori non avrebbero avuto più un lavoro. Così la giornata finisce e Scrooge torna a casa ma quando sta per aprire la porta vede che la serratura della porta prende le sembianze del suo ex-socio morto Marley (Pippo), allora spaventato entra in casa. Una volta entrato vede delle ombre che lo seguono ma non riesce a vedere Marley finché non gli fa del solletico con un bastone. Quando sente la sua risata scappa in una stanza della sua lussuosa casa e si chiude dentro. Marley essendo un fantasma entra nella stanza e racconta a Scrooge che per i peccati fatti in terra e per la sua taccagneria lo hanno costretto ad avere sempre delle catene sul corpo e che se Scrooge avesse continuato questo destino sarebbe toccato pure a lui. Inoltre avvisa Scrooge che nella notte avrebbe ricevuto la visita di tre spiriti. Scrooge inizialmente è poco spaventato da questi avvertimenti e si corica, ma nella notte lo spirito del Natale passato (il Grillo Parlante) lo sveglia e lo porta a rivedere un Natale di molti anni prima, quando Scrooge era giovane e lavorava da Fezziwig. C'era una grande festa da Fezziwig e anche Scrooge, ragazzo molto timido, partecipò a quella festa. Lì conobbe la sua fidanzata (Paperina), ma solo qualche anno dopo, già ricco, rifiuta di mantenere la promessa di matrimonio perché lei è povera e non gli porterebbe dote. Lei lo lascia andare distrutta, ma da quel giorno Scrooge resterà solo ed il suo cuore diventerà sempre più arido. Il passato non si può cambiare. Scrooge è disperato, implora il fantasma di non tormentarlo. così torna nel suo letto. Poco dopo vede fuori del suo letto un grosso gigante, è lo spirito del Natale presente, che sta facendo una grossa cena natalizia. Questi dopo aver preso in giro Scrooge per la sua taccagneria lo porta fuori e gli fa vedere come sta passando il natale il suo impiegato Cratchitt. Vede un grosso pentolone sul fuoco, ma non è la cena ma la sua biancheria, mentre la cena è solo un piccolo uccellino. Inoltre Cratchitt ha un figlioletto molto malato Timmy, e in famiglia fra i fratelli e i genitori c'è molta apprensione per la sua salute. Lo spirito gi dice che se il presente rimarrà immutato, ci sarà una sedia vuota, dove il piccolo Timmy è seduto. Poi sparisce ma Scrooge gli chiede ancora spiegazioni sulla salute del piccolo Timmy. Le luci si spengono e Scrooge si trova in un cimitero dove incontra lo spirito del Natale futuro avvolta da un nero mantello e un cappuccio da cui nulla traspare se non una mano che sporge da una manica. Lì Scrooge vede i Cratchitt piangere davanti alla tomba del piccolo Timmy ormai morto, e inoltre vede una fossa vuota. Allora chiede spiegazioni allo spirito per sapere de chi era quella tomba. Lo spirito si leva il cappuccio e con un fiammifero illumina la lapide facendo vedere a Scrooge che la lapide è la sua e nello stesso tempo lo butta nella fossa. Qui si aggrappa ad una radice chiedendo perdono per tutte le sue angherie finché cade. la mattina si sveglia e capisce che quello non era un brutto sogno ma che gli spiriti gli avevano dato un'altra possibilità. Così appena uscito regala molti soldi hai due benefattori che il giorno prima gli chiesero un’offerta, poi incontra Fred e gli dice che verrà con piacere a pranzare con tutta la famiglia. E poi…. Prima va nel negozio di giocattoli, arriva a casa di Cratchitt per fargli uno scherzo. Entra in casa accolto dal dipendente e scaraventa per terra il sacco dicendo che ha altra biancheria da fargli lavare e che la mezza giornata di servizio è finita. mentre sta recitando questa parte il piccolo Timmy scopre che la borsa è piena di giocattoli facendo scoprire lo scherzo, così Scrooge cambia il suo atteggiamento, nomina Cratchitt suo socio e fa intendere che nel futuro avrebbe salvaguardato la vita dei Cratchitt e soprattutto quella di Timmy. La storia finisce con una foto di natale dove è riunita tutta la famiglia Cratchitt insieme ad Ebenezer Scrooge.
A questo punto vi chiederete… MA COSA CENTRA CON IL MESSAGGIO DI FRANCESCO?
Sapete, zio peperone (o per meglio dire Ebenezer Scrooge), non è altro che la caricatura di tutti noi, in quanto come noi si lascia trascinare dal desiderio di “possedere” escludendo spesso il “donare gratuitamente”. Proviamo a pensare quante volte ci scontriamo con fratelli, amici, parenti perché magari si sono anche solo azzardati a toccare o sfiorare un oggetto o un qualcosa a noi caro…un qualcosa che custodiamo gelosamente. Ecco, per Scrooge il denaro era l’unica ragione di vita… l’unica ragione di vita che lo ha reso però isolato dalle persone che gli stavano intorno… infatti, il fantasma del natale passato rimprovera l’avaraccio con parole chiare e dirette: amavi i tuoi soldi più di quella creatura... e l’hai perduta per sempre!
Ora vi chiedo….Credete che il fantasma del Natale passato ci riproverebbe con parole simili? Quante volte abbiamo permesso all’egoismo di guastare il nostro rapporto con gli altri? Quante volte il fatto di conoscere di più o avere di più ci ha fatto sentire superiori?
L’insegnamento di Francesco a questo punto è chiaro… Non lasciamo che le cose terrene ci dividano e cerchiamo anzi di lasciare spazio nel nostro cuore per accogliere l’altro.

Termino augurando a tutto un felice Natale e, come disse Timmy… che Dio benedica tutti quanti!
BUONA VISIONE!
Maria Gloria Buracchi

Garum ok!

Fiesole, 13 - 14 dicembre.
Le porte si sono aperte.
E' iniziato il Garum!
Un Garum tutto invernale! Dopo le grandi sudate fatte nell'ultimo Garum di luglio durante il quale abbiamo lavorato insieme, questo Garum di dicembre ci ha aiutati a prepararci meglio al Natale. In questo ci hanno aiutato le nostre sorelle, le clarisse di Firenze che ringraziamo per la loro disponibilità e le loro parole (oltre che per il fantastico tè!). Ci siamo interrogati su cosa significa oggi preparare un posto accogliente al Signore che nasce per noi. Tutto questo nel tipico "stile Garum" fatto di incontri, preghiera e fraternità poichè ciò che abbiamo scoperto e che vogliamo ogni volta ri-sperimentare è che "è bello che i fratelli stiano insieme!". I frati di Fiesole ringraziano tutti i ragazzi che hanno partecipato perché ognuno di loro, ha collaborato a creare un clima familiare e sereno. Speriamo di tutto cuore di poter vivere nuovamente un fantastico Garum come questo, in quaresima quando le porte del convento di Fiesole si apriranno di nuove per far entrare un Garum in preparazione alla Pasqua.
Buona preparazione al Natale a tutti!

Garum...lo spot!

Garum di dicembre

Sabato 13 e domenica 14 dicembre a Fiesole vivremo una nuova avventura con il Garum.

Per tutti coloro che sono interessati a vivere un'esperienza di condivisione in semplicità e fraternità insieme ai frati di Fiesole in preparazione alla Solennità del Santo Natale!

Guarda lo spot!---->



Tutte le infomazioni utili, i contatti e come iscriversi!



Ti aspettiamo!

Oreb di dicembre... missione compiuta!


Francesco e la povertà
in un mondo dove la cosa più importante è l'accumulo e il benessere, cosa significa "vivere in povertà"?


Questo è stato il tema dell'incontro Oreb di dicembre.
Aiutati ancora una volta dalle parole di fra Livio e dalla splendida location di Fiesole (...un po' campanilismo non fa mai male!) ci siamo messi davanti all'esperienza di Francesco di Assisi nei confronti della povertà e ci siamo domandati che cosa tutto questo dice alla nostra vita. Di fronte a Francesco che vuole essere povero per non dover difendere i propri averi e così separarsi dai fratelli, abbiamo, con un po' di fatica, constatato che anche nella nostra vita corriamo il rischio di costruirci delle "mura di difesa" per proteggere i nostri piccoli o grandi "tesori" materiali e non solo!
Nella preghiera della sera abbiamo cercato insieme di capire quali sono le ricchezze alle quali stiamo attaccando i nostri cuore e che non ci permettono di essere pienamente liberi nei confronti di Dio e del prossimo.
Tutti questi spunti e molti altri sono stati poi riportati nel laboratorio della domenica mattina nel quale ci siamo messi subito al lavoro per restituire a tutti gli amici di orebonline.blogspot.com la risonanza di questo incredibile incontro...
Rimanete collegati al nostro blog e preparatevi a far crescere i nostri lavori con i vostri commenti e le vostre opinioni.


Aspettiamo le vostre foto!

Un grande ringraziamento a ognuno di voi per la vostra presenza così solare e semplice da parte di tutto la staff di Oreb... a presto!


Oreb, il Laboratorio

Qui per voi il risultato del "laboratorio" che abbiamo fatto domenica mattina.
Dopo aver accolto le parole di fra Livio su Francesco e la Chiesa e averle meditate nella preghiera del sabato sera, ci siamo messi attorno "al piviale del Vescovo di Assisi" e abbiamo espresso i nostri pensieri riguardo al nostro rapporto con la Chiesa, come istituzione e anche come luogo del carisma. Ecco qui immagini, parole e suoni che riassumono quanto emerso.




Dicci pure la tua! Potrebbe essere l'occasione per mettere in comunione idee e esperienze diverse per crescere insieme.

Oreb, le foto!

Oreb di Novembre in un click!
Ragazzi, sono arrivate le prime foto dell'Oreb di novembre!
----> Guarda <----

Continuate a spedirci le vostre foto a incontrioreb@gmail.com

L'omelia di fr. Paolo a OREB

Domenica 2 novembre 2008
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Siamo qui a celebrare la bellezza di essere Chiesa perché qualcuno ci ha già amato con un Amore che da tutto, attenzione, tempo, risorse… e soprattutto se stesso per l’uomo, per l’umanità che ha peccato.
Chi di noi non vorrebbe un padre e una madre così? Capace di leggere che cosa provo, chi sono, che cosa sto vivendo… ma forse i nostri genitori non sono tutti così!
C’è in tutti un grande desiderio di appartenenza… e questo è essere Chiesa!
Chi vede il Figlio e crede in lui ha la vita eterna: forse oggi sentiamo la morte apparentemente lontana; spesso questa viene sfidata da chi è giovane in qualche modo eppure tutti noi abbiamo in noi e viviamo situazioni di frattura, di paura. Paura di non essere belli, di non essere accolti, di non riuscire… una paura che crea insomma situazioni di morte e così abbiamo veramente bisogno di luoghi e spazi dove riconoscerci famiglia.
È bello sentire, e vi invito a considerarlo, che qui eravate attesi rima ancora di sapere se sareste potuti venire, se ce l’avreste fatta ad organizzarvi, magari con qualche sacrificio, per essere a Oreb.
Siamo qui anche per ripeterci che non possono esserci nella fede risposte veloci che tranquillizzano, come una delle tante pillole-soluzioni facili che in molti ci propongono. Siamo qui quindi per iniziare insieme un cammino per dare una risposta alla vita e alle tante domande che ci vengono fatte.

Non è facile essere cristiani, però è bello e riempie la nostra esistenza: c'è il bello di Dio che ci ha provocato chiamandoci alla esistenza e c’è una bellezza ancora da scoprire che mi aspetta.
L’augurio è che si possa continuare a camminare con fiducia perché questo fa bene a voi ragazzi, ma anche a noi frati e suore che già abbiamo scelto.
Se credo avrò la vita mi ripete il vangelo, ma la fede non serve per un vago dopo, ma per l’oggi: è una bussola che guida alla felicità e alla pienezza.
Come giobbe che in una situazione di morte e lacerazione è riuscito a portare il suo sguardo in alto, innalzarsi verso un desiderio che è più grande della situazione che vive. Ecco la fede che ci guida a trovare la forza per vivere bene l’oggi della vita che Cristo ci ha dato.
La Chiesa vede Gesù e crede in lui e così ha la vita eterna e questo diventa poi un augurio per tutti, senza paure di diventare grandi, nella consapevolezza che il Signore ci aspetta; ma diventa anche impegno a cercare e vivere luoghi e situazioni di vita dove tutta questa bellezza che abbiamo dentro, che abbiamo in dono, possa trovare posto. Questo costituisce una risposta forte alla morte: la morte vuole dividere, dividere anche noi da noi stessi e quindi la risposta più bella è quella dell’imparare ad essere una famiglia e una famiglia che vive nella comunione per credere in Lui e vederlo presente in ciò che siamo e viviamo.


fr. Paolo Fantaccini,
ministro provinciale frati Toscana

Oreb...si parte!

Le foto di Oreb, da adesso on-line! Ci siamo, siamo partiti!

Il primo incontro di Oreb è adesso ufficialmente una "missione compiuta".
In molti ci siamo ritrovati sabato 1 novembre nel chiostro del Convento di San Francesco a Fiesole, accolti dal calore di un fuoco schioppettante sul quale venivano fatte saltare, dalle mani esperte di fra Michele una quantità smisurata di castagne... Ma non sono stati soddisfatti solo i nostri palati.
Nel pomeriggio infatti siamo stati guidati dalla parole di padre Livio alla scoperta di cosa viveva Francesco d'Assisi alle prese con la Chiesa del suo tempo. C'è stato presentato l'incontro di Francesco con Papa Innocenzo III e il momento in cui decide di spogliarsi di fronte al vescovo di Assisi riconsegnando tutto ciò che aveva a suo padre, per andarsene nudo dietro al Signore Gesù.


Dopo cena poi ci siamo fermati in preghiera di fronte ad alcune domande per interrogarci sulla nostra vita e sul nostro essere Chiesa oggi.

...e poi? E' finito tutto qui? Certamente che no!

La mattina dopo, ci siamo divisi nei tre gruppi di lavoro:


  • la liturgia che ha diligentemente preparato la celebrazione della santa Messa rispolverando i valori e le motivazioni di alcuni gesti di routine
  • la cucina che ha pensato al nostro corpo curando il pranzo che poi abbiamo divorato con attenzione
  • il laboratorio che ha progettato, elaborato e creato ciò che aggiornerà fra breve questo nostro blog!

Quindi ragazzi, occhio al blog!
Fra pochi giorni compariranno delle piacevoli sorprese.

Oreb, lo SPOT

Oreb novembre

Francesco e la Chiesa: Istituzione e Carisma: un'obbedienza sofferta?

L'1 e il 2 novembre nel convento di San Francesco a Fiesole, ti aspettiamo per vivere con noi questo primo incontro di Oreb.

Arrivi: sabato 1 novembre ore 16.30.

Cena: primo offerto da noi e secondo da casa tua

L'incontro terminerà entro le 23.00 ...MA... per chi lo desidera ci sarà la possibilità di rimanere a dormire in convento (porta con te sacco a pelo o lenzuola) per continuare a stare insieme la mattina della domenica preparandoci alla santa Messa delle ore 11.00. Ci saluteremo al termine del pranzo (tutto offerto dai frati!)

Guarda lo spot --->



ti aspettiamo!

i frati

Oreb 2008-2009

Sono iniziati i preparativi del nuovo Oreb. Nuovi temi, nuovo orario e anche nuovo luogo: Convento San Francesco, Fiesole!

Dopo due anni di assenza, Oreb torna a Fiesole e con una veste completamente rinnovata, pronto per debuttare l'1 e il 2 novembre!

Qualche anticipazione? Presto fatto!

  • Arrivi previsti intorno alle ore 16.30/17.00 del sabato
  • Cena nel refettorio dei frat
  • Possibilità di rimanere a dormire a Fiesole per vivere insieme la domenica successiva, preparandoci (...e preapando!) alla Santa Messa delle ore 11.00.
  • Pranzo insieme e saluti!

Per maggiori informazioni poteche chiedere commentando questo annuncio oppure telefonare ai frati di Fiesole: 055.59175 (da ora anche per SMS al numero 331.6380806) oppure per e-mail: incontrioreb@gmail.com

Ti aspettiamo!

i frati

Ben tornati!

Oreb on-line, solo per veri duri! Ciao ragazzi, siamo tornati a pieno ritmo alla normalità dopo una entusiasmante estate. Dalle strade della Toscana che ci hanno portati ad Assisi, dal caldo mare di Calambrone fino al fresco venticello della Verna nella Notte delle Stimmate, siamo ormai ognuno nello proprie case pronti a continuare tutto ciò che a giugno abbiamo lasciato: scuola, lavoro, attività...
Ma c'è una grande novità che ci aspetta!
Oreb torna a Fiesole!
Nuovo format, nuovi temi, nuovi relatori!

Non perderti tutti gli aggiornamenti sul nuovo Oreb visitando il nostro sito: orebonline.blogspot.com

Promemoria:
Sabato 4 Ottobre, festa di San Francesco
Ti aspettiamo in uno dei nostri conventi per fare festa con noi!
a presto con nuove news..

La marcia... in versi


Terra dei desideri

Andar via
verso ciò che vive in me
Tutto quello che era in una vita sospesa
Un ritorno
Un rientro
Il ciglio della strada
osservo
il calore sulla mia testa
e di nuovo la pioggia
Esausta mi siedo
ma il desiderio mi spinge a continuare.


Uno sguardo all'orizzonte che è dentro i miei piedi
il dolore che più non avverto.
Forza da ciò che desidero
ritrovo forza
Mai prima una vita così
la mia anima e il mio corpo
si riuniscono alla terra
baciandola
Mi rivedo dietro il vetro
uno sguardo dal di fuori
ecco dov'ero.

Non mi sentivo di alcun posto.
Ad un piede segue l'altro
formando un cammino
verso di me.

Campo d'Amicizia a Calambrone

Campi d'Amicizia per adolescenti Dopo una fantastica settimana trascorso nella "Casa Santa Margherita" a Calambrone è nata una sezione di questo blog interamente dedicata ai più giovani con le foto del campo, video e tutti i prossimi appuntamenti. Vieni a visitarla cliccando sul faccione di Homer.

Corsi Vocazionali alla Verna!

dal 18 al 22 agosto oppure dal 25 al 29 agosto
...
Le domande che Francesco rivolge a Dio sul monte della Verna risuonano spesso dentro di noi, dando voce a quella profondo inquietudine che abita ogni uomo alla ricerca di un senso. Il coraggio di domandare da parte di Francesco, ci spinge a metterci sui suoi passi nello stesso luogo in cui ha incontrato la Risposta: il Signore Gesù.
...
Un'occasione per conoscere meglio te stesso e la tua vocazione attraverso riflessioni, preghiera e fraternità, scoprendo gli strumenti necessari per un serio cammino di ricerca.
...
Per informazioni:
fra Federico della Verna, cell. 331.7709651
fra Andrea Maria di Pisa, tel. 050.542314
...

Una curiosità...

Come mai proprio "Garum"??? Su wikipedia ho trovato questa definizione: "Il garum è una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento a molti primi piatti e secondi piatti".

Comunque, non potrò esserci causa esami, ma buon lavoro e saluti a tutti,
Sara di Pisa


Ciao Sara, hai trovato la risposta giusta! Il Garum infatti è una saporitissima salsa a base di pesce che gli antichi romani producevo con un metodo molto particolare. Tutti gli ingredienti infatti venivano fatti macerare per lungo tempo dentro degli otri di terracotta. Dopo questo tempo di fermentazione la salsa veniva "pescata" e usata come condimento. Niente di più adatto per indicare le nostre nuove iniziative all'insegna di un "nuovo intenso sapore" frutto di un lungo periodo di fermentazione...

Per tutti coloro che hanno fame,
il GARUM è servito!

XXVIII Marcia Francescana, in cammino!

Il mese di Agosto è comunemente considerato il mese della vacanza, dato il ponte di Ferragosto, il caldo, la fine della scuola. Anche noi valutiamo positivamente il riposo e la vacanza, soprattutto quando sono realmente “riposanti”! Quando non sono un semplice volersi annullare e dormire e fuggire, ma quando diventano un momento di crescita, del ritrovarsi, del condividere e del ricercare il di più, e perché no, nella gioia e nel divertimento. Magari con un fine.
Ed è per questo motivo che proponiamo a tutti coloro che desiderano dare un senso al tempo che vivono, di fare con noi un’esaltante esperienza di libertà.
La Marcia Francescana è un pellegrinaggio, diretto ad Assisi, per incontrare il Signore Risorto, nel giorno del Perdono: Francesco d’Assisi ha ottenuto per noi ...

XXVIII Marcia Francescana, l'itinerario

Il cammino si fa incontro

ITINERARIO

b25 luglio: Ritrovo a Firenze, Convento Monte alle Croci

b26 luglio: Firenze - San Casciano

b27 luglio: San Casciano - Tavarnelle

b28 luglio: Tavarnelle - Figline v.d'A.

b29 luglio: Figline - Ganghereto

b30 luglio: Ganghereto - Talla

b31 luglio: Talla - La Verna

b1 agosto: Giornata di ritiro alla Verna

b 2 Agosto: La Verna - Assisi (con l'autobus)

b 3 agosto: Assisi

b 4 agosto: partenze

... a presto per altre informazioni!

Garum at work

Garum at work
dall'8 al 12 luglio 2008
un'esperienza di lavoro e preghiera in fraternità con i frati minori di Fiesole
...

...
per giovani dai 17 ai 30 anni.

Ti aspettiamo!

Per informazioni e iscrizioni
frati Fiesole
tel.055.59175
e-mail: minori_fiesole@hotmail.it

XXVIII Marcia Francescana

Ancora una testimonianza per raccontarti l'esperienza della Marcia Francescana: a piedi verso Assisi per ricevere il perdono del Padre.

Parla a noi fra Paolo Fantaccini, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Toscana.

Ti aspettiamo per condividere con noi questo Cammino che si fa incontro.

Campo Lavoro alla Verna


Sono passate solo tre settimane dalla fine del campo lavoro alla Verna, ma già abbiamo voglia di tornare a lavorare! Questa esperienza è stata molto intensa per tutti noi. Il lavoro vero e proprio, più fisico che mai, ci ha visti all’opera per imbiancare la Casa di Preghiera, scartavetrare e ridipingere tutte le finestre, restaurare due mobili e rimettere in sesto quello che un tempo era un orto “segreto” e forse diventerà un orto di preghiera, una sorta di Getsemani dove poter pregare in pace e silenzio. Molti di noi – la maggior parte! – non erano né imbianchini, né falegnami, né contadini, ma è stato bellissimo lavorare tutti, gomito a gomito con vecchie conoscenze o persone conosciute solo da qualche giorno, per fare insieme qualcosa che potesse servire a chi verrà dopo di noi.
Ma oltre a tutto questo, il campo lavoro è stata un’esperienza che ci ha nutriti tutti anche nello spirito, perché il lavoro non era solo di braccia, ma anche di cuore, un allenamento per pregare Dio durante e attraverso il lavoro quotidiano, un modo per imparare che anche questo può diventare preghiera e per capire che alternare lavoro e momenti di riflessione è possibile (e bello!) anche durante la vita di tutti i giorni, anche quando le cose da fare sono tante. Molto importanti sono stati per tutti noi i momenti di condivisione, in cui ciascuno ogni giorno raccontava agli altri dei pezzetti di sé, raccontava come era arrivato alla Verna, con quale bagaglio nel cuore, e cosa pian piano stava capendo, cosa stava cambiando in lui… perché tutti siamo un po’ cambiati lassù! Dio parla nel segreto del cuore, ma anche attraverso la mano di un amico, una parola, un abbraccio.
Il vostro aiuto, fra Alessandro, fra Federico e suor Angela, è stato inestimabile. Con la vostra presenza ci avete parlato ogni giorno di “calma e amore”, di serenità, di Dio: bastava guardarvi negli occhi per intravedere il Suo sguardo. È stata una vera boccata d’aria fresca! Grazie per tutto!! E grazie anche a tutti i nuovi amici che abbiamo conosciuto, Lucca, Parma, Siena, Pisa, Napoli, Viterbo, Modena e chi più ne ha più ne metta: ognuno di voi ci ha insegnato qualcosa di prezioso. Grazie di cuore a chi ha permesso a tutti noi di trovarci lassù in quei giorni. E un piccolo grazie a Cassiopea, la “custode” dell’orto (cercatela nella foto che c'è anche lei!), che ci ha insegnato un po’ di lentezza e di perseveranza nelle cose!
A chi verrà dopo di noi in Casa di Preghiera vorremmo augurare di cuore di trovare Gesù dietro ogni piega inaspettata degli eventi, dietro uno sguardo, dietro una parola. Lasciatevi stupire come noi siamo stati stupiti da Lui! E, per concludere con le stesse parole che hanno concluso la nostra esperienza del campo lavoro, “affidati al Signore ed egli avrà cura di te”!

A presto!!
Valeria, Flavio, Alessandro, Marco e Valeria di Bergamo
Guarda le foto del
Campo Lavoro alla Verna 2008

Notte delle Stelle...in una parola!

Volete sapere come è andata la nostra Notte delle Stelle?

Sentite cosa hanno da dirci alcuni dei partecipanti...

Notte delle Stelle


Fiesole, domenica 18 maggio 2008

Sembra terminata già da una vita questa Notte delle Stelle e invece sono passate solo poche ore da quando anche gli ultimi ragazzi hanno lasciato il nostro convento.
Siamo partiti in una cinquantina ieri sera da Monte alle Croci per arrivare, nel cuore della notte, qui a Fiesole... a piedi! Le stelle hanno gentilmente lasciato il posto a densi nuvoloni che inizialmente, lo confesso, mi hanno fatto perdere un po' di fiducia. Il desiderio di camminare era grande ma la paura di un'acquazzone notturno mi portava ad adottare un eventuale "piano b"! Fortunatamente però i progetti di Dio sono imprevedibili e, con il passare delle ore, è smesso di piovere e il cielo lentamente ha iniziato ad aprirsi.
Conclusione: si parte! Zaini in spalla, volantini in mano e tutti pronti per scendere a Firenze, nella città. Nel cuore tanto entusiasmo ma anche tanto timore: cosa penserà gente di noi? Accetteranno il nostro volantino della Marcia? Ma soprattutto: ce la farò ad arrivare a Fiesole tutto intero e senza i piedi distrutti? E' in momenti come questi però che è possibile sperimentare la bellezza della fraternità: nello scendere insieme a Firenze, era come se ogni passo acquistasse una bellezza diversa, ogni persona incontrata prendeva un volto nuovo: il volto di un fratello e non di un "estraneo".
Non è sempre stato semplice: in alcuni posti non siamo stati ben accolti e non sono mancati affermazioni poco gradite ma dopotutto anche questo fa parte del gioco. Sì, perché noi non volevamo portare noi stessi o fare bella figura ma annunciare l'incontro che abbiamo vissuto con il Signore, che ci ha riempito il cuore fino a sentire il desiderio di comunicarlo al mondo.
Così, ritmati dalle note di "Pace sia, pace a voi!", abbiamo continuato il nostro cammino nella notte. Siamo stati aiutati da fra Mario, fra Matteo e fra Andrea, ad addentrarci nell'incontro con Dio attraverso il relazionarsi con l'altro nella verità di noi stessi.
Fino a Fiesole, la nostra meta: ci ha accolti nel silenzio con la debole luce di candele che, con i loro diversi colori, hanno colorato la nostra notte.
Poi, le candele si sono spente è il silenzio ha preso il posto dei nostri canti ma durante il breve sonno i nostri cuori hanno continuato a gioire fino alla mattino quando finalmente, nella santa Messa abbiamo potuto incontrare quel Signore Gesù che abbiamo così a lungo cercato.
Alla fine però è arrivato il momento di scendere di nuovo dal monte e questa volta per tornare alle proprie case (fatta eccezione per noi, frati di Fiesole, ma siamo un caso particolare!) ma con qualcosa di nuovo che ognuno porta nel suo cuore e che neppure la tempesta potrà farla crollare.
Tutto questo grazie anche, e soprattutto, a voi, ragazzi... grazie di cuore!
Continuate a camminare, non fermatevi e quando la meta sembra troppo lontana guardatevi accanto: troverete fratelli e sorelle pronti a tenderti la mano.
Buon cammino!
fra Alessandro

Guarda le foto della
Notte delle Stelle

...e spediscici le tue!

XXVIII Marcia Francescana

La Marcia Francescana presentata da

Mons. Rodolfo Cetoloni

Vescovo di Montepulciano - Chiusi - Pienza

uno degli inventori di questa esperienza che quest'anno compie 28 anni...



Oreb di aprile

Ciao ragazzi...
Siamo vicini alla prima domenica di aprile e come ogni mese sta per arrivare un nuovo incontro di OREB. Queste mese grandi novità si stanno preparando nei backstage del più grande evento dell'anno.

Per tutti quelli che lo desiderano ci sarà la possibilità di andare a fare un'esperienza di annuncio a Firenze con musica, canti e... tanta voglia di testimoniare il nostro stare insieme. Non perdere questa opportunità!

Sabato 5 aprile 2008
ore 17.00: ritrovo al Monte alle Croci dove, dopo un momento di preghiera e preparazione scendere insieme a Firenze, zona Warner Village
Al rientro, cena in convento e possibilità di dormire
(importante però portarsi il sacco a pelo e comunicarlo ai frati!!!)

Domenica 6 Aprile 2008
OREB - Oltre l'apparente: Chi è Dio?

Relatore: p. Maurizio Faggioni, ofm.
Frate Minore, medico, Docente di Bioetica alla facoltà Teologica di Firenze e di morale presso i Pontifici Atenei Alfonsianum ed Antonianum di Roma

L'incontro inizierà alle ore 10.00 e terminerà a seguito della s. Messa delle ore 18.00

(Il pranzo è offerto dai frati ma...la quaresima è finita,
quindi chi vuole può portare dolci da condividere insieme!!!!)

Oreb Febbraio

Oltre l'apparente: ...Chi è l'altro?


Ragazzi, adesso tocca a voi...



l'incontro di domenica 3 febbraio sono sicuro che ha lasciato dentro di voi mille idee, intuizioni, dubbi, domande...

... almeno dentro di me c'è un grande minestrone!


Dite la vostra, lasciate un commento.

Torna oreb!

Eh sì, carissimi amici,
la prima domenica di febbraio si avvicina e ad aspettarla ci sarà a Monte alle Croci OREB!
Non è uno scherzo di carnevale... torna Oreb più in forma che mai!
Mettetelo alla prova... dopo duri allenamenti verrà schierata in campo una formazione eccezionale!

  • fr. Simone di Gesù che ci guiderà con le sue parole in questa giornata;
  • fr. Adriano ha preparato golosi break per rinforzarci;
  • fr. Alessandro e sr. Simona hanno accordato le loro chitarre;
  • fr. Michele e fr. Mario hanno schiarito le corde vocali per un indimenticabile dopo pranzo
e....


SPECIAL GUEST per questo mese sarà
fr. Federico Russo che ci presenterà, LIVE, il suo nuovo disco, "Una storia da inventare"









Insomma non potete mancare!!!!

Un aiuto in Mekele

Carissimi amici, vi scriviamo qui da Mekele... una città molto povera. Una passeggiata per le sue vie ti fa capire in pochi minuti le miserie delle persone che la abitano: bambini scalzi, mendicanti, gente indaffarata in lavori che non gli danno il necessario per nutrirsi, donne che cercano come assicurare la vita ai propri figli...i vestiti della gente con “ampie aperture”, case di fango o pietra con il tetto "rigorosamente" in lamiera, …..eppure non è un luogo triste, la gente è capace di trasmetterti pace in ogni momento e, al conoscerle un po’, son capaci di contagiarti gioia… In questo posto, che a noi piace tanto e nel quale ci stiamo impegnando con serenità, c’è qualcosa che da tempo ci turba. Alla sera, quando tutti sono tornati nella loro casa anche se piccola e misera, c’è qualcuno che non ha dove andare. Sono i tanti, umili e insignificanti uomini e donne, che trovi “accampati” sul terreno accanto al muro di una delle chiese della città... stanno raggomitolati in pochi stracci per non sentire freddo... uno accanto all’altro, tutti nella stessa posizione e dormono così… se li osservi per pochi minuti ti accorgi che nel sonno si grattano di continuo: “è la scabbia”, che non da tregua all’ambito riposo notturno. Appoggiata al muro c’è anche una sedia a rotelle piegata che ti fa intendere la condizione di uno di loro…

Da tempo stiamo portando loro del cibo la sera, un pacchettino ciascuno con uova sode, riso cotto, frutta, pane e biscotti. Alcuni di loro quando allungano la mano per riceverlo, ti accorgi che hanno dei minimi moncherini, le dita non ci sono più… è la lebbra! Sembra la storia di un film triste invece è tutta realtà … questi sono davvero gli ultimi degli ultimi di questa società…ma i primi del vangelo!

In ospedale ultimamente sono venuti due di loro, Desalegn e Girmay, entrambi affetti da scabbia ed uno anche da lebbra. Quello che ci ha colpito è stata la loro complicità durante il ricovero ed anche la loro gioia e allegria… Un letto caldo e pulito e i 3 pasti puntuali quotidiani erano un sogno proibito alla loro immaginazione. Ci è dispiaciuto dimetterli perché erano tra i primi sorrisi che ricevevamo al mattino. Abbiamo regalato al momento della dimissione un paio di calze a Desalegn poiché con la lebbra i suoi piedi sono a rischio di ferite e infezioni, allora anche l’altro ha fatto di tutto per convincerci che i suoi piedi erano tanto malati e lo ha fatto con il volto un po’ sorridente che tradisce questa furbizia dei poveri… simpatico!

Quando a giugno arriva la stagione delle piogge, andare a vederli ti rattrista l’animo. Li trovi tutti avvolti in fogli di plastica che non sono mai sufficienti a tenerli asciutti...la pioggia in questa stagione è davvero torrenziale… è una immagine che ti disturba il riposo notturno quando dopo mezz’ora ti trovi in casa tua, al caldo, e sotto le coperte senti che la pioggia fuori cade forte…

E’ per questo motivo che abbiamo pensato di fare qualcosa di concreto per loro. Abbiamo iniziato a muoverci per l’apertura di un vero e proprio dormitorio, sarebbe il primo della regione Tigray. Vorremmo che gli ospiti della casa fossero queste persone, per lo più anziani e lebbrosi, che ormai conosciamo da quando portiamo il cibo la sera. Il dormitorio non disterà molto dalla chiesa in cui inevitabilmente al mattino torneranno per mendicare, i letti saranno 30 (almeno all’inizio!) e saranno tutti plastificati come quelli degli ospedali per favorirne l’igiene. Ci saranno bagni e docce così che ne possano usufruire quotidianamente per non farli ricadere nella scabbia dopo che li avremo trattati tutti. A permettere l’entrata e l’uscita degli ospiti al mattino e alla sera ci saranno due impiegati; un guardiano, secondo le usanze locali, veglierà la notte sulla casa.

Questo è il nostro sogno, semplice da realizzare e concreto allo stesso tempo. Oggi abbiamo aperto un conto corrente bancario per coloro che volessero darci una mano a realizzarlo. Queste sono le coordinate:

Margherita Terranova,

Account number 48099, Commercial Bank of Ethiopia, Mekele Branch, Ethiopia

SWIFT CODE: CBETETAA

Un versamento potrebbe essere un regalo alternativo che ciascuno può chiedere ad un caro.

Se volete... spargete la voce ad amici e conoscenti...

Un abbraccio forte da Mekele,

Mario e Margherita.