Oreb Febbraio

Oltre l'apparente: ...Chi è l'altro?


Ragazzi, adesso tocca a voi...



l'incontro di domenica 3 febbraio sono sicuro che ha lasciato dentro di voi mille idee, intuizioni, dubbi, domande...

... almeno dentro di me c'è un grande minestrone!


Dite la vostra, lasciate un commento.

9 commenti:

fra Francesco ha detto...

Grazie a fra Beppe e a Ivana!
Proporrei di assoldare l'Ivanuzza come "ospite fisso", che rivelazione!

Ringrazio i relatori soprattutto perchè ci hanno fatto sentire che quello che ci dicevano passava dal loro vissuto.
Grazie ancora

Anonimo ha detto...

E' stato davvero un momento importante per me, mi sono riconosciuta nelle parole di Ivana e la ringrazio per il coraggio che ha avuto di esporre la propria esperienza e regalarci un momento di condivisione costruttiva..l'idea di Fra Francesco non sarebbe male (ma Ivana, se ho capito bene, va avvisata solo all'ultimo istante!)
Ciao a tutti

Isabella

Anonimo ha detto...

Complimenti a chi ha messo su questo blog... Un saluto a tutti voi!!!!!!!!

Lucia di Sinalunga

Anonimo ha detto...

Bene, se vi piace il blog e soprattutto sperate come noi che diventi un luogo dove scambiarci opinioni e idee... diffondete tra i vostri amici l'indirizzo:
http://blogonline.blogspot.com

ciao

oliveri angelo ha detto...

bè ho visto che in qualche modo ero presente anch'io attraverso il mio "involucro",alias la gallina confezionata insieme a Bracio tre anni fa per la prima domenica del mese a fiesole,diciamo che abbiamo trovato due degni successori(secondo me loro riescono anche a fare le uova!!).qui a piombino aspettiamo il ritorno di Ivana che già due volte è venuta a stare con i nostri bimbi.agli orebini o orebiti (oreobesi no)si consiglia di fare tesoro delle parole di ivana e peppe come ottimi spunti di riflessione per la quaresima dato che nel sussidio per la quaresima-pasqua 2008 della cei "di me sarete testimoni" ci vien ricordato che compito primario della chiesa è testimoniare la gioia e la speranza originate dalla fede nel Signore Gesù,vivendo nella compagnia degli uomini,in piena solidarià con loro, sopratutto con i più deboli.allora buon cammino a tutti!fra angelo

fra Francesco ha detto...

allo staff (che ringrazio x il prezioso lavoro) faccio notare che l'indirizzo corretto è:
http://orebonline.blogspot.com

... già ci visitano in pochi, se poi diamo l'indirizzo sbagliato!

Comunque davvero: facciamo diventare questo blog un modo per continuare gli incontri e condividere le nostre idee!

Anonimo ha detto...

Ciao a Tutti, io non c'ero a Oreb ma i vostri commenti mi hanno messo un po' di curiosità addosso.... Perchè non raccontate qualcosa di più, se possibile ovviamente, per chi come me non c'era? Potrebbere venir fuori buoni spunti di riflessione e, perchè no, di discussione, per tutti
Angela

Anonimo ha detto...

Fra Giuseppe e Ivana sono partiti dallo spunto sulla parabola del buon Samaritano e da lì hanno sviluppato alcune parole chiave come, ad esempio, il "brigante", il "Samaritano" e il "prossimo". Partiamo dal "brigante": come dice il passo del Vangelo, un uomo fu assalito e derubato dai briganti; Ivana e fra Beppe hanno commentato dicendo che i briganti siamo proprio noi, che vogliamo rubare la sostanza altrui per riempire i nostri vuoti. Continuando il commento, solo il “Samaritano” si è fermato a soccorrere il malcapitato (il “prossimo”) e, sporcandosi le mani fino in fondo, non ha avuto timore di curarlo e di donare tutto se stesso a quello sconosciuto. Il “prossimo” è colui che sta al nostro fianco e ci sorregge; è uno come noi che chiede amore come lo chiediamo noi. Quindi bisogna farsi coraggio e andare incontro al nostro prossimo e, senza aver paura di donarsi, amare e scoprire di essere amato. Questo e soltanto un piccolo riassunto delle impressioni ricevute, ma naturalmente c'è tanto altro ancora!

Rachele

Anonimo ha detto...

Tante volte, leggendo quella parabola, ho pensato che il prossimo fosse colui che è nel bisogno, ma poi ho capito che il prossimo è chiunque vive, lavora, studia, condivide qualcosa con me e che andargli incontro spesso significa accettarlo per quello che è, accogliere il suo limite ed accettare anche di non riuscirci perchè, im fondo, è molto più semplice ed istintivo voltare lo sguardo su noi stessi.
Angela