Per continuare a riflettere...

...ringraziamo Valentina che condivide con noi ciò che più le è rimasto impresso dalla meditazione di fra Alessandro di Roma.

“Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio …. ma, non siamo tutti figli di Dio?

Gli operatori di pace saranno riconosciuti figli di Dio.

Fino a 2 o 3 anni di vita non siamo in grado di riconoscere la nostra immagine riflessa in uno specchio. Prendiamo confidenza con i confini del nostro corpo perché c’è qualcuno che stringendoci li definisce. Allora sono gli altri a riconoscerci, a farci prendere consapevolezza di noi stessi e la relazione è strumento per far ciò. L’operatore di pace crea relazioni di solidarietà nella comunità.

Non è ,però,un pacifista remissivo,me è colui che assume la propria spontanea posizione e permette agli altri di vivere in pienezza.

Ma la naturalezza è diversa dalla spontaneità. Agire con naturalezza vuol dire compiere azioni in virtù di un' abitudine, di uno “stato brado”. Essere spontanei invece è vivere secondo la propria identità e felicità, è ciò implica fatica e quindi non è naturale.

Non si tratta di reprimere i sentimenti , di rabbia od odio che siano.“Porgi l’altra guancia” non è un invito alla sottomissione. E’ proprio quella rabbia che provi ,se subisci un' ingiustizia , che ti dà la forza di restare (porgere l’altra guancia) e gridare al fratello che sta sbagliando. Infatti Matteo scrive: Non pensate ch'io sia venuto a metter pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, e la figlia da sua madre, e la nuora dalla suocera. E i nemici dell'uomo saranno quelli stessi di casa sua.

E allora per vivere in pienezza è necessario fare spazio! Così come l’uomo che trova un tesoro in un campo,torna a casa, vende tutto quello che ha e compra quel campo. Per accogliere il regno dei cieli l’uomo-operatore di pace deve fare spazio (vende tutto quello che ha) per ciò che è davvero importante. Come Dio Padre “fa spazio” per amore,per creare la vita,e rinuncia alla sua onnipotenza per donare la libertà all’uomo.

La gioia dell’uomo che trova il tesoro non subisce perturbazioni .Non è promessa in dipendenza del raggiungimento di un obiettivo! E’ la scoperta della felicità,la gioia per la gioia!

Per concludere, le beatitudini rappresentano il cammino per la gioia: felice chi opera per la vita di comunione!

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